Il Trasporto intermodale si basa sulla logistica integrata e rappresenta, per alcuni tipi di spedizione, la soluzione migliore, sotto il profilo della sicurezza e della convenienza.

Scopriamo di cosa si tratta, con definizioni ed esempi, per poi analizzarne limiti e benefici.

Traffico intermodale: significato e definizioni 

Il trasporto intermodale, multimodale o combinato si distingue dal trasporto modale o monomodale per il fatto di utilizzare due o più mezzi di trasporto: trasporti navali, espressi con furgone, ferroviari, aerei e su tir.

Per capire a fondo di cosa si tratta, diamo qualche definizione e facciamo un esempio pratico.

Cosa vuol dire trasporti intermodali?

Cosa si intende per trasporto combinato o multimodale? Possiamo cominciare a capirlo affidandoci a definizioni autorevoli, come quella fornita dall’UE che cita:

“Il trasporto multimodale consiste nel movimento di merci nella stessa unità di carico o sullo stesso veicolo stradale, che utilizza due o più modi di trasporto, e che non implica il trattamento diretto della merce nelle fasi di trasbordo”.

Da questa definizione si evincono i principali tratti distintivi di questo metodo di trasporto e cioè:

  • La presenza di più modalità di trasporto
  • La mancanza di trattamento diretto della merce, la quale rimane sempre contenuta nell’unità di carico.

Ciò che davvero caratterizza il trasporto multimodale è il fatto di essere considerato come un’unica entità e non come una somma di trasporti su mezzi diversi e gestiti da vettori distinti. Ecco perché si parla di logistica integrata.

I trasporti intermodali hanno come principali obiettivi ridurre il trasporto su gomma, riducendo il traffico su strada e le emissioni di Co2, e quello di contenere l’impatto economico su ogni spedizione, potendo contare su un sistema standardizzato ed efficiente in grado di attivare delle economie di scala.

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Interporti, logistica intermodale e unità di carico: altri concetti chiave delle spedizioni intermodali

La definizione stessa di trasporti intermodali introduce concetti chiave che entrano in gioco durante questo tipo di spedizione. Ecco le definizioni utili a capire l’intero processo:

  • traffico intermodale: è l’intero ecosistema di movimentazione della merce spedita con trasporti intermodali
  • unità di carico: si tratta di un’unità di stoccaggio della merce che ne permette la facile movimentazione. Nel caso del trasporto multimodale, l’unità di carico è il container, che verrà movimentato in modo unitario, almeno fino al passaggio da trasporto pesante a quello leggero.
  • centro intermodale: anche detto hub intermodale o terminal intermodale, si presenta come una struttura atta al trasferimento delle unità di carico che contengono le merci, da una modalità di trasporto a un’altra. Un hub può essere inserito all’interno di un terminal marittimo o di un interporto
  • signficato di interporto: nella catena logistica multimodale, l’interporto, di solito, è il posto in cui si passa dal trasporto pesante a quello leggero. Al suo interno è, spesso, contenuto un terminal multimodale e un centro logistico, in cui i carichi vengono spacchettati o assemblati
  • trasporto combinato non accompagnato: con questa specifica si pone l’accento sul fatto che l’autotrasportatore non accompagna l’unità di carico a destinazione, ma permette di caricarla su altri mezzi dove viaggerà in modo autonomo
  • logistica integrata: è un concetto su cui il trasporto multimodale si basa fermamente e fa riferimento alla capacità di controllo e pianificazione in ogni fase del trasporto.

Trasporto intermodale: un esempio pratico

Immaginiamo, ad esempio, un’unità di carico che arriva al terminal via nave e viene caricata sul treno, senza che l’autista la segua nel suo viaggio. Giunta al terminal di arrivo, l’unità verrà caricata su un autocarro che la condurrà a destinazione o, eventualmente, a un interporto, dove verrà spacchettata per permettere a ogni merce di raggiungere i diversi destinatari anche su strade urbane.

Intermodalità trasporti: come è nata e come va valutata oggi

È chiaro come i trasporti intermodali europei e internazionali siano i più diffusi. Vediamo come sono nati e come valutarne l’opportunità per le proprie spedizioni.

La nascita dei trasportatori intermodali

I primi esperimenti di trasporti intermodali sono stati eseguiti già durante la Seconda Guerra Mondiale, quando l’uso di pallet si era dimostrato molto più facile e sicuro per la movimentazione della merce.

Solo nel 1956, con i mercati internazionali in pieno sviluppo, grazie all’intuizione di Malcolm McLean, un industriale americano, il trasporto intermodale è stato sviluppato come lo conosciamo oggi.

Lo sviluppo del trasporto intermodale ha richiesto un impegno in ottica di standardizzazione delle unità di carico e di tutti i mezzi atti a trasportale, tanto che, nel 1967, è stato creato il container ISO, ovvero un’unità di carico standard.

I vantaggi dei trasporti multimodali

I vantaggi dei trasporti intermodali, così come sono concepiti oggi, sono notevoli.

La riduzione dei costi totali di trasporto è uno dei più importanti: potendo contare su mezzi capienti, in grado di percorrere grandi distanze, questa soluzione consente di abbattere i costi, rispetto a trasporti realizzati esclusivamente su gomma. Si creano, così, economie di scala in grado di diminuire i costi unitari di trasporto.

La standardizzazione delle unità di carico, poi, permette il trasporto sicuro di ogni tipo di merce, che ad ogni passaggio, da un mezzo di trasporto all’altro, rimane sempre al sicuro, all’interno del container in cui è partita. Questo si traduce in minor rischio di danni o smarrimenti.

Inoltre, occorre sottolineare che il trasporto intermodale riduce il trasporto su gomma, coerentemente agli obiettivi dell’Agenda 2030 che mirano a trasferire almeno il 30% del traffico merci di lunghe percorrenze su rotaia, con una riduzione delle emissioni fino al 55%.

Gli svantaggi di una spedizione intermodale

I trasporti intermodali non hanno svantaggi in termini assoluti, ma non sono convenienti per tutti i tipi di spedizioni.

Come abbiamo visto, essi rispondono molto bene alle esigenze di chi deve trasportare grandi quantità di merce su lunghe distanze. Al contrario, per tratti brevi e per carichi di volume contenuto, il trasporto su gomma resta il più indicato, nel garantire flessibilità e velocità nella consegna.

Inoltre, va ricordato che il trasporto combinato richiede la presenza di terminal e interporti che, per quanto ben distribuiti sul territorio, non possono garantire una presenza omogenea. Per alcune destinazioni, dunque, la mancanza di un servizio capillare rende più conveniente il trasporto monomodale.

I Servizi intermodali di SI Express

A seconda della combinazione di mezzi utilizzata, in caso di trasporto intermodale, sarà utile conoscere i concetti di Spedizione Fob e la normativa VGM, oltre ad avere una panoramica completa sui prezzi di trasporto containers.

Sappiamo che possono essere concetti un po’ ostici, ma vanno conosciuti, a meno che non si decida di affidarsi direttamente a spedizionieri esperti come noi, potendo, così, tornare a fare il proprio lavoro senza pensieri: se vuoi risolvere tutti i tuoi problemi in fatto di spedizioni, contattaci subito, ti risponderemo in due squilli.

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